Nei e sviluppo di melanomi: l’aumento dei casi tra i più giovani e l’importanza di una diagnosi precoce

dermatologo controlla nei presso centro medico buonarroti milano

I nei, che in termini scientifici vengono indicati come nevi melanocitari, sono proliferazioni benigne di melanociti, cellule deputate alla produzione di melanina.
I nevi (o nei) possono essere presenti dalla nascita, e quindi definiti congeniti, nel 10% dei casi. 
La maggior parte dei nei compaiono nel corso degli anni dall’età infantile sino all’età adulta ed il numero medio di nevi in un soggetto adulto è di circa 30-40. In questo approfondimento cercheremo di spiegare perché la diagnosi precoce è fondamentale, perché è importante la prevenzione e cosa fare in caso di lesioni sospette.

Melanoma cosa è

Il melanoma è un tumore maligno da proliferazione “anomala” dei melanociti che può insorgere su cute sana o da degenerazione di un nevo preesistente.
Nell’età adulta il melanoma rappresenta, in ordine di frequenza, il secondo tumore nell’uomo ed il terzo nella donna con circa 6000 nuovi casi diagnosticati ogni anno. 
Negli ultimi decenni, l’incidenza del melanoma cutaneo nelle popolazioni caucasiche è aumentata significativamente, tanto da portare alcuni autori a parlare di “epidemia di melanoma”.
Cosa si intende per incidenza?

Melanoma incidenza

L'incidenza esprime il numero di nuovi casi di malattia in una popolazione in un certo arco temporale e può essere espressa in termini di incidenza cumulativa (o rischio di malattia) e di tasso di incidenza.
Come in molti paesi occidentali, anche in Italia si è osservato un significativo aumento dell’incidenza oltre ad una variazione nelle caratteristiche delle persone colpite dalla malattia.
In Italia l’incidenza è quasi raddoppiata nel corso di dieci anni (con un aumento medio del 5-7% annuo).
I tassi di incidenza del melanoma presentano una variabilità estrema, anche di 100 volte, in relazione all’area geografica. I valori più elevati e più preoccupanti si osservano nelle popolazioni dell’Australia e della Nuova Zelanda.

Il controllo dei nei e l’importanza di una diagnosi precoce

La sopravvivenza a 5 anni del melanoma cutaneo è aumentata in modo significativo, passando dal 70% dei primi anni ‘90, all’87% attuali grazie alla diagnosi precoce. Quindi se la domanda è: “Quanto è importante che la diagnosi sia precoce?” la risposta degli esperti è sicuramente concorde: “Molto, è molto importante".
La pelle costituisce il nostro organo più esteso (il nostro corpo è ricoperto da circa 2 metri quadrati di pelle) ma anche quello più delicato e a rischio essendo sempre “esposto” e non protetto all’interno del corpo come altri organi. Per questo è molto importante proteggere sempre la pelle e prendersene cura.
Il fatto che la pelle sia un organo “esposto” e visibile costituisce sicuramente un vantaggio perché le lesioni possono essere individuate senza bisogno di esami particolarmente invasivi come avviene per altri tipi di malattie. Se riconosciuto presto, quindi con una diagnosi precoce, il melanoma può essere curato con successo anche solo con l’intervento chirurgico proprio perché, come dicevamo, a differenza di altri tumori, il melanoma cutaneo è visibile. Con il passare del tempo, però, può diffondersi ad altri organi e questo può costituire dei seri problemi fino ad arrivare ad essere fatale. Per questo motivo è fondamentale dedicare attenzione alla propria pelle sottoponendosi a una visita di controllo dei nei e della pelle dal dermatologo una volta all’anno e rivolgendosi subito allo specialista se si nota un qualsiasi cambiamento dell’aspetto della pelle e non solo dei nei.
Per anni il melanoma è stato uno dei tumori più temuti. Come abbiamo anticipato, oggi il melanoma fa meno paura perché la ricerca ha fatto sì che sia possibile combatterlo: la sopravvivenza dei malati a cinque anni dalla diagnosi rappresenta l’87% e un paziente su due (pari al 50%) sopravvive anche nel caso di diagnosi di malattia in stadio avanzato. 
Questi dati rassicuranti non devono però fare in modo che le persone abbassino la guardia perché, nonostante i miglioramenti rispetto al passato in termini di diagnosi e cure, di fatto lo scenario resta piuttosto allarmante. Gli esperti in questo sono concordi: serve sempre un attento controllo della pelle in primis da parte dei pazienti (autocontrollo) e una visita annuale dal dermatologo soprattutto in presenza di nei o macchie della pelle. Nel caso cui si notino dei cambiamenti è bene non far passare troppo tempo prima del successivo controllo dei nei e della cute.
Controllo dei nei: l’aumento dei casi tra i giovani
Dopo alcuni dati positivi emerge anche un dato negativo, ovvero l’aumento di casi tra i più giovani. I dati più recenti indicano che il 20% dei casi è riferito a persone con meno di 40 anni (1 caso su 5).

Melanoma nei giovani. A cosa è dovuto l'aumento di casi?

Gli esperti concordano nel ritenere che siano ancora in essere molte cattive abitudini riguardanti l’esposizione alle radiazioni ultraviolette.
I rischi derivanti dall’esposizione alle radiazioni ultraviolette naturali (cioè l’esposizione ai raggi del sole) e artificiali (lampade e lettini abbronzanti) sono ancora, purtroppo, troppo sottovalutati e in modo particolare sono sottovalutati dai più giovani che si espongono ai raggi solari senza una protezione attenta e adeguata.
Questo avviene perché spesso da giovani ci si sente “invincibili” e ciò porta a pensare che le creme protettive non servano, che indossare cappello, occhiali da sole e t-shirt non sia necessario o ancora che evitare di esporsi al sole durante alcuni orari sia raccomandato solo ad anziani e bambini.
Inoltre i giovani sono la categoria che maggiormente si sottopone a radiazioni ultraviolette artificiali per ottenere un risultato puramente estetico senza la piena consapevolezza di quali siano i rischi per la pelle.
La diagnosi precoce resta dunque fondamentale anche se ad oggi ancora difficile per il 10% dei melanomi che purtroppo si presentano con modalità insolite.

Sviluppo del melanoma: i fattori di rischio 

  • familiarità per melanoma (avere familiari di primo grado affetti da questa malattia)
  • fototipo chiaro (soggetti rossi o biondi, con tendenza a scottarsi al sole)
  • pregresse scottature solari, in particolare nell’età pediatrica
  • presenza di numerosi nevi

Regola ABCDE per controllo nei: è sempre valida?

I caratteri di sospetto di una lesione melanocitaria sono riassunti nella regola ABCDE che aiuta i pazienti ad individuare possibili lesioni sospette al fine di effettuare un controllo dei nei dal dermatologo. E’ una regola sempre valida ed è importante che resti un punto di riferimento per i pazienti perché è di facile comprensione e memorizzazione. Ecco perché di volta in volta viene adeguata sulla base delle ultime evidenze scientifiche. La regola ABCDE considera:

  • Asimmetria della lesione.
  • Bordi irregolari e frastagliati.
  • Colori differenti nel contesto della stessa lesione.
  • Dimensioni: la diagnosi precoce e le strumentazioni di ultima generazione hanno reso possibile e frequente il riscontro di melanomi di piccolissime dimensioni rendendo obsoleta la caratteristica per la quale un tempo si consideravano a rischio solo le lesioni superiori a 5mm.
  • Evoluzione: è in assoluto il carattere più importante e riguarda il cambiamento di una lesione melanocitaria: un neo che si modifica nei mesi (nella forma, nel colore, nelle dimensioni, nello spessore) merita di essere rapidamente valutato dallo specialista dermatologo.

Esposizione solare e nei: consigli pratici

  • Limitare l’esposizione solare, evitando le ore centrali della giornata; questo vale per tutti e in particolare serve un’attenzione ancora più elevata in età infantile e se si ha una carnagione chiara.
  • Utilizzare una crema solare con fattore di protezione adeguato al proprio fototipo.
  • Sottoporsi a controlli dermatologici periodici con cadenza definita dallo specialista.
  • Effettuare regolarmente, ogni 3-6 mesi, l’autocontrollo secondo la regola ABCDE di tutte le zone di cute e mucose.
  • Recarsi rapidamente dal medico dermatologo in caso di comparsa di nei atipici (in qualche modo “strani”) , nei a rapida crescita o in caso di trasformazione di nei già presenti.

Visita dermatologica: a cosa serve e con quale frequenza è consigliata?

Nell’età adulta chiunque deve sottoporsi, almeno una volta nella vita, ad una visita specialistica dermatologica con esame dermatoscopico dei nevi. 
Sarà lo specialista a decidere la necessità di ulteriori controlli con le relative tempistiche a seconda del rischio relativo del soggetto in esame.
La dermatoscopia, definita anche microscopia ad epiluminescenza, è una metodica semplice, non invasiva, in grado di fornire valide informazioni nello studio delle lesioni pigmentate in generale e del melanoma in particolare, permettendo l’osservazione di caratteri morfologici strutturali superficiali della cute non altrimenti apprezzabili. 
La dermatoscopia consente l’analisi morfologica degli strati superficiali della cute ed è utile in tutte quelle lesioni cutanee pigmentate non classificabili con certezza con il solo esame clinico. 
Nel caso di nei sospetti o atipici, il dermatologo può ritenere necessaria l’asportazione chirurgica per effettuare un esame istologico della lesione.
 

Come prenotare la visita specialistica dermatologica

 

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