NUTRIGENETICA: cosa possono fare i tuoi geni e una dieta combinata

La nutrigenetica, parola composta dai termini nutrizione+genetica, è una branca della medicina predittiva, la disciplina che si occupa di stabilire, nei pazienti, il rischio di sviluppare determinate patologie; nello specifico, la nutrigenetica  studia i meccanismi con cui la dieta può esercitare un effetto protettivo in soggetti che hanno un maggiore rischio genetico di sviluppare alcune patologie cronico-degenerative: malattie cardiovascolari, malattie dismetaboliche come obesità, diabete, dislipidemia (ipercolesterolemia e ipertrigliceridemia), disturbi della coagulazione (ictus, trombosi), stati infiammatori cronici.

Le recenti acquisizioni scientifiche permettono di identificare un profilo genetico individuale e quindi adeguare la nutrizione ai geni indicando una terapia nutrizionale individuale e uno stile di vita più consoni alle proprie caratteristiche.

Interazione profilo genetico-dieta

Le differenze tra individui si manifestano  sia esteriormente (aspetto fisico), come il colore dei capelli e degli occhi, sia internamente, nella nostra predisposizione a sviluppare talune malattie, nella diversa capacità di  utilizzare e metabolizzare i nutrienti, e nella capacità di sfruttarli a fini protettivi.

Ogni persona è diversa dall'altra per la presenza di polimorfismi nucleotidici, cioè variazioni di una singola parte del DNA; questo fenomeno viene definito SNP (Single Nucleotide Polymorphism, polimorfismo di un singolo nucleotide). L’insieme di queste piccole variazioni influenza ciò che siamo e definisce la nostra individualità.

Il test genetico

Con un test genetico, possiamo ora evidenziare, nel soggetto giovane e sano, il suo rischio di sviluppare una patologia cronico-degenerativa in età adulta. Si esegue con un semplice prelievo di sangue periferico e si basa sull’analisi di polimorfismi genetici associati al metabolismo dei nutrienti. I polimorfismi indagati esercitano un importante ruolo nel processo infiammatorio, nell’attività antiossidante, nella sensibilità all’insulina, nello stato di salute del cuore e delle ossa e nei processi di detossificazione.

Valutazione del rischio di: patologie cardiovascolari (infarto, ictus, trombosi), dismetaboliche (obesità, diabete, dislipidemie), malattie infiammatorie croniche, (artrite, artrosi, osteoporosi)

L'insorgenza e la gravità di queste patologie è legata alla combinazione di fattori di rischio modificabili e non modificabili. I fattori non modificabili sono la storia familiare, cioè le presenza nei parenti prossimi delle diverse malattie. A questa predisposizione si legano i fattori ambientali, questi sì modificabili (fumo, abitudini alimentari scorrette, sovrappeso, abuso di alcolici, carenza di esercizio fisico). Conoscere in anticipo il proprio profilo genetico vuol dire maggiore informazione sul proprio stato di salute e maggiore motivazione nel modificare i fattori di rischio ambientali che concorrono all'esordio delle patologie: correggere il proprio stile di vita, eliminare il fumo, fare più attività fisica, controllare il peso corporeo, modificando abitudini alimentari incongrue e correggendo la propria composizione corporea.