Valutazione e riabilitazione del pavimento pelvico 

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Il pavimento pelvico è una struttura costituita da vari tessuti, in particolare muscoli, che anatomicamente chiude verso il basso la cavità addominale ed esercita un ruolo di sostegno fondamentale su tutto l’apparato genitale femminile. In condizioni di riposo, con un pavimento pelvico integro, il tono muscolare garantisce una corretta continenza urinaria. A volte questa struttura va incontro ad un deficit funzionale che nella maggior parte dei casi ha come conseguenza l’incontinenza urinaria ma anche altre manifestazioni. In realtà è difficile valutare con esattezza la vastità di questi problemi, sia per la loro varietà che per la riluttanza delle donne a rendere manifesto questo disturbo; molte donne affette da disturbi del pavimento pelvico, insomma, per pudore o per noncuranza evitano spesso di sottoporsi a visite specialistiche e non possono quindi essere messe al corrente delle varie possibilità di trattamenti riabilitativi, farmacologici e chirurgici che possono risolvere il loro problema.
Negli ultimi anni si è notato, però, anche un fenomeno diametralmente opposto, ovvero donne che pensano di avere un disturbo anche grave del pavimento pelvico perché si sono informate sui siti web o tramite i social media ma che in realtà stanno solo attraversando una normale fase della propria vita o che hanno un minimo deficit. In tutti i casi quando si presentano campanelli di allarme degni di nota è utile una valutazione del pavimento pelvico da parte di un esperto.

Valutazione pavimento pelvico quando è utile?

In questo approfondimento esporremo quindi in modo sintetico e schematico i momenti e le situazioni i cui è effettivamente utile una valutazione del pavimento pelvico:

  • nel terzo trimestre di gravidanza per la preparazione del perineo al parto: un pavimento pelvico forte ed elastico agevola il periodo espulsivo e riduce l’evenienza di lacerazioni perineali o episiotomia
  • in qualsiasi momento della gravidanza in presenza di sintomi quali perdite involontarie di urina, emorroidi, dolore perineale
  • nel post partum
  • in caso di dolore perineale importante, sin dai primi giorni dopo il parto
  • il prima possibile se sono presenti sintomi quali incontinenza fecale o incontinenza urinaria severa
  • a circa 2 mesi dal parto per tutte le donne, anche in assenza di sintomi, in modo da ottimizzare il recupero della funzionalità addomino-pelvica e prevenire l’insorgenza di patologie a medio e lungo termine
  • se i rapporti sessuali sono dolorosi
  • in caso di disturbi urinari
  • perdite involontarie di urina, anche di piccola entità, con tosse, starnuto, risata, attività fisica
  • stimolo urinario molto frequente o difficilmente controllabile, associato o meno a perdite
  • difficoltà a svuotare la vescica/sensazione di svuotamento vescicale incompleto
  • in caso di cistiti ricorrenti batteriche e non
  • dolore vescicale
  • dolore pelvico
  • dolore sessuale, ad ogni età (da considerare che endometriosi o altre patologie di dolore pelvico cronico possono determinare un malfunzionamento del pavimento pelvico, che potrebbe alimentare il ciclo del dolore)
  • per sintomi sessuali
  • difficoltà alla penetrazione o vaginismo
  • per difficoltà orgasmiche
  • ridotta sensibilità vaginale per patologie colon-proctologiche
  • stipsi, evacuazione difficoltosa
  • emorroidi croniche
  • incontinenza anale fecale o ai gas 
  • in donne con prolasso degli organi pelvici
  • per ripristinare un corretto sostegno muscolare
  • per ridurre la sintomatologia
  • per valutare l’utilità di presidi di nuova generazione (un esempio può essere il pessario di ultima generazione, cioè uno strumento ginecologico di forma anulare o ovoidale, di gomma o di materia plastica, che viene introdotto nella vagina per mantenere l'utero in posizione normale, in caso di prolasso o di deviazione dell'utero)
  • donne sportive (ballerine, ginnaste, pallavoliste, atlete, crossfit) che svolgono attività fisica ad alto impatto possono essere soggette a disfunzioni del pavimento pelvico sia in termini di indebolimento
  • che di contratture; talvolta i sintomi compaiono tardivamente, quando la disfunzione è presente da diverso tempo
  • donne che hanno difficoltà ad utilizzare coppetta mestruale o tamponi interni perché si dislocano, danno fastidio; questo può segnalare un problema del pavimento pelvico
  • oppure semplicemente la visita aiuterà a scegliere il dispositivo più adatto per ciascuna

Riabilitazione del pavimento pelvico a cosa serve?

La metodologia per la riabilitazione del pavimento pelvico (detta anche rieducazione perineale) si avvale di un trattamento multiplo il cui scopo è quello di permettere alla donna di migliorare le proprie condizioni e di continuare autonomamente a domicilio gli esercizi al fine di mantenere nel tempo i risultati ottenuti.
I quattro obiettivi della rieducazione del pavimento pelvico (o riabilitazione perineale) sono:

  • ginecologico (prevenzione e/o trattamento dei prolassi)
  • urologico (prevenzione e/o trattamento dell’incontinenza urinaria)
  • proctologico (prevenzione e trattamento dell’incontinenza fecale)
  • sessuologico (miglioramento della qualità della vita sessuale)

Esempi di indicazione preventiva sono:

  • post-partum
  • pre e post chirurgia pelvica
  • deficit del pavimento pelvico di origine neurologico

Esempi di indicazione terapeutica sono:

  • incontinenza urinaria da sforzo
  • incontinenza urinaria da urgenza
  • prolasso genitale di grado lieve
  • problematiche sessuali (dolore durante i rapporti)

Come prenotare la valutazione del pavimento pelvico con l'Ostetrica

 

 

 

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